Scaricato a 19 anni

Scaricato a 19 anni

Scaricato a 19 anni: a chi non è mai successo. Chi non ha pensato “cazzo, questo è un momento enoooorme della mia vita”. Chi non si è concesso un po’ di dramma gratuito. E chi non ci ha sorriso sopra, ripensandoci anni dopo.

L’esplorazione del giovane papero continua in Forse dovrei andarmene, qui sto male.

Dal passato, a cuore aperto.

22/09/2012

Solo.

Uno squarcio rosso si è aperto nel telo, tagliato, lacerato.

Pensavo che mi coprisse, sotto mi sentivo protetto.

Ora vedo un suono rosso d’ossa.

Forse ha ragione ed è giusto così, ma non ci voglio credere. Facile! Difficile! Non cambia nulla. Voglio furia! Devo urlare! VOGLIO FURIA!

Ma nulla. Sai come finirà. Quando cambierà tutto?

Ora ti faccio capire chi sono. Desidero tu sappia, poter dire senza spiegare. Capire.

Scaricato.

Ma non è come le altre volte, non me ne è mai importato niente, se non con quella persona… Non posso volergliene solo perché mi ha scaricato.

Ma sono furibondo.

Vorrei esserlo ancora di più, per la traboccante inettitudine umana. Ma debbo abbassarmi ad essa per sentire qualcosa? Mi tornano in mente, a vacillante memoria, quei versi di D’Annunzio, il frutto ch’io solo suggere debba… (nota dal futuro, no, scusa Gabriele, i versi non fanno così).

25/09/2012 00:45:52

Forse aveva ragione.

Non so come mai proprio queste parole mi vengano in mente per cominciare questa pagina, forse la mia solita paura di scegliere, di urlare furibondo ciò che voglio veramente.

Stasera, come d’altronde nelle ultime settimane, l’allenamento è stato abbastanza pietoso. H. è sempre più forte, come J. Non lo nego, mi fa arrabbiare e ribollire di invidia. So di essere forte ma non riesco a esserlo, e sono stufo di vivere in potenza, come il vecchio Zeno.

Gocce di tempo nella pioggia, e un mare in ogni goccia.

In effetti è con queste parole che avrei voluto aprire la pagina. Me le ha ricordate pochi giorni fa una folle – e lo dico con tutta la stima e il disprezzo, lo stupore l’odio l’amore che mi sono possibili (scrivo così ben sapendo di star mentendo) – dicevo, una folle persona.

Una dose di emozioni, prego – 20€.

Quanto piccolo, quanto grande ciò che facciamo. E lo dico rischiando come al solito di sfociare nell’ambiguità, nel nulla di fatto, nel fuggire ed eludere abilmente la verità, contro cui so comunque di dovermi scontrare, prima o poi.

Non è forse quello che sto facendo ora?

Gocce, minuscole, in ciò che semplicemente è eterno. Ma quanta passione l’omuncolo si affanna a porre delicatamente – a scaraventare in queste piccole gocce! Di cosa è e non è capace

L’UOMO?

Frustrante, continuo a non concludere nulla. Ora capisco il mio giovane padre.

Ma che vuoi che sia,

“Domani, domani

tutto finirà!”

TheDuck

Un papero in una bottiglia. Come ci è finito? Come può uscirne? La risposta gli resta straordinaria e misteriosa. A volte la intuisce, non sempre. Raramente la mette in atto, ma che gioia, che gioia quando accade! E che soffocamento rientrare nella bottiglia. /// A duck in a bottle. How did he get in there? How to get out? The answer remains mysterious and wonderful. Sometimes he grasps it, but not always; sometimes he does it, and what joy when it happens! And how suffocating to get back in.

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